L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNEST, di Oscar Wilde

The importance of being Ernest è una delle commedie più rappresentate al mondo, nonché la più conosciuta di Oscar Wilde, celebre autore inglese vissuto nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Il successo di quest’opera è dovuta al sottile umorismo di Wilde, pieno di nonsense, equivoci, ironia e giochi di parole, ma anche alla sua trama, spassosa e divertente, che si fa beffe della società vittoriana di cui l’autore conosceva bene le ipocrisie e le contraddizioni. Jack e Algernon sono due amici aristocratici che vivono entrambi una doppia vita: Jack ha inventato l’esistenza di Ernest, un fantomatico fratello che gli permette di fuggire dalla sua tenuta di campagna, dove deve essere un modello per la sua pupilla Cecily; Algernon ha creato un amico infermo e cagionevole di nome Bambury, così da poter fuggire dai doveri e dagli eventi mondani londinesi a cui sua zia Augusta lo obbliga a partecipare. Jack è innamorato di Gwendolen, cugina di Algernon e figlia dell’austera zia Augusta, il cui sogno d’amore è quello di sposare un uomo di nome Ernest, in quanto, secondo lei, questo nome ispira assoluta fiducia e produce “vibrazioni”. Jack si finge quindi Ernest, così da potersi unire a lei in matrimonio. Nel primo atto Algernon scopre la doppia vita di Jack e dell’esistenza di Cecily, e decide, all’insaputa dell’amico, di recarsi alla tenuta di campagna per “bambureggiare” con la giovane fanciulla, fingendosi proprio il fratello scapestrato Ernest, di cui la pupilla è perdutamente e idealmente innamorata.

Ovviamente queste vicissitudini sono farcite di equivoci e colpi di scena che rendono la commedia esilarante e avvincente, fino alla sua ironica conclusione. L’importanza di chiamarsi Ernest attacca con stile e irresistibile ironia le convenzioni del suo tempo, la stupidità delle etichette sociali, la comica ipocrisia dell’alta società, la vacuità che si annida nel romanticismo infantile di alcune adolescenti. Il tutto in una commedia frizzante e briosa, mordace e allegra ma al tempo stesso intelligente e profonda.

Con: Andrea Bordacchini, Lucrezia Carosi, Tobia D’Amario, Matteo Gonfiantini, Bianca Mazzei, Benedetta Pancrazi, Stefano Scarpellini, Luca Tessieri, Silvia Toniolo


Regia di Luca Tessieri
Assistenti alla regia: Giuseppe Mendicino, Martina Perodi

Costumi di Massimo Poli
Acconciature di Jessica Nipote (Bassano Parrucchieri)
Composizioni floreali e cappelli di Beatrice Papeschi
Un ringraziamento speciale a Gianfranco Pellegrini per il restauro delle sedie

Tecnico Luci/Audio: Giuseppe Mendicino

DOVE: Teatro Sant’Andrea di Pisa, via del Cuore.

QUANDO: 21/22 marzo 2025, h.21:15

DURATA: circa 1 ora e 50 minuti

BIGLIETTI: Intero €12, Ridotto studenti e over 65 €10, Ridotto soci Koru APS e “Amici di Koru” €8


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